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Conto termico

conto termico 2.0

Conto termico 2.0: un’alternativa all’Ecobonus?

Il Conto Termico 2.0, entrato in vigore dal 31 maggio 2016, sostituisce la precedente versione avviata con il D.M. 28/12/2012, ed è stato pensato per sfruttare meglio gli incentivi per gli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Grazie al Conto Termico è quindi possibile riqualificare i propri edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta.

Nel corso dell’articolo vedremo come funziona, quali sono gli interventi incentivabili, la normativa in vigore, ma anche in quali casi conviene accedere agli incentivi del Conto Termico 2.0 oppure alle agevolazioni fiscali degli Ecobonus per gli interventi di risparmio energetico. In effetti, molti interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, come ad esempio la sostituzione della vecchia caldaia con una di nuova generazione a condensazione, possono godere sia degli incentivi del Conto Termico 2.0 che della detrazione fiscale degli Ecobonus. Se invece vuoi sapere di più sugli interventi che rientrano nel Superbonus, leggi il nostro articolo dedicato al nuovo Superbonus 110%.

Conto Termico 2021

Per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e abitazioni, il Conto Termico è stato confermato anche per il 2021.

Il Conto Termico 2021 prevede dei bonus economici equivalenti al 65% della spesa sostenuta per il miglioramento dell’efficienza e del risparmio energetico degli edifici e per la produzione di energia rinnovabile, per Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati, sia imprese che di natura residenziale.

Il GSE (Gestore dei servizi energetici) è il soggetto responsabile dell’attuazione e gestione del Conto Termico: in altre parole, il GSE si occupa di stabilire quali sono gli interventi ammessi, chi può accedere agli incentivi e quali sono le modalità di accesso

La dotazione annuale del Conto Termico è di 900 milioni di euro, di cui 200 milioni destinati alla Pubblica Amministrazione.

Chi può accedere agli incentivi del Conto Termico

Possono beneficiare del bonus del Conto Termico e farne richiesta al GSE:

  1. Le Pubbliche Amministrazioni
  2. I soggetti privati (cittadini e imprese)

L’accesso agli incentivi può essere richiesto direttamente da questi soggetti oppure tramite una ESCO. La differenza è che le Pubbliche Amministrazioni devono sottoscrivere un contratto di prestazione energetica, mentre i soggetti privati un contratto di servizio energia. Da rilevare che – dal 19 luglio 2016 – possono presentare richiesta di incentivazione al GSE solamente le ESCO in possesso della certificazione, in corso di validità, secondo la norma UNI CEI 11352

Cosa rientra nel Contro Termico 2.0: le spese ammissibili

Gli interventi previsti dal Conto Termico vanno distinti in due categorie:

  1. Incremento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti
  2. Sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti alimentati da fonti rinnovabili o con sistemi ad alta efficienza

L’aspetto fondamentale di questa distinzione è che i soggetti privati, per i quali è riservata una quota di 700 milioni di euro annui, possono accedere agli incentivi esclusivamente per la realizzazione di interventi di categoria 2. Al contrario, la Pubblica Amministrazione può accedere al contributo del Conto Termico per entrambe le categorie.

Come funziona il Conto Termico

Il Conto termico prevede due diverse modalità di accesso al meccanismo di incentivazione:

1) accesso diretto: questa procedura è disponibile per soggetti pubblici e privati ed è consentita a seguito della conclusione degli interventi.
2) prenotazione: è consentita alle sole PA e alle ESCO che operano per loro conto, a esclusione delle cooperative di abitanti e cooperative sociali, ed è relativa a interventi ancora da realizzare.

Gli incentivi del Conte Energia Termico GSE possono essere cumulati con altri contributi non statali, per quanto riguarda i privati. Nel caso delle Pubbliche Amministrazioni, si può cumulare il Conto Termico 2021 con altri incentivi anche se questi ultimi sono sempre statali.

Come calcolare gli incentivi del Conto Termico

Il Conto Termico prevede degli incentivi che variano dal 40% al 65% a seconda del tipo di costo sostenuto.
Nello specifico, come viene riportato dal GSE, le quote incentivate sono:

  • fino al 65% per la demolizione e ricostruzione di edifici nZEB (near zero energy building);
  • fino al 65% per la sostituzione di impianti tradizionali con impianti a pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici;
  • fino al 50% per interventi di isolamento termico;
  • fino al 40% per gli interventi di isolamento di pareti e coperture, sostituzione di corpi illuminanti con altri prodotti più efficienti, installazione di schermature solari e adozione di tecnologie di building automation;
  • fino al 40% per interventi di sostituzione di caldaie tradizionali con caldaie a condensazione.

Erogazione degli incentivi

L’incentivo è corrisposto dal GSE nella forma di rate annuali costanti accreditate direttamente su conto corrente della durata compresa tra 2 e 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione.

Per i privati, la nuova disciplina del Conto termico ha introdotto inoltre il pagamento in un’unica soluzione, ma solo per importi fino a 5.000 euro. Per la PA sono previsti pagamenti in un’unica soluzione anche per valori che superano questa cifra. Per l’accesso su prenotazione, è previsto il pagamento di una rata di acconto al momento della comunicazione dell’avvio lavori e il saldo alla conclusione dell’intervento.

Come fare richiesta di incentivo al GSE

Come primo passo, il soggetto richiedente deve registrarsi sul portale del GSE nella sezione Area Clienti.
Il soggetto responsabile, una volta terminato l’intervento di efficientamento energetico, deve presentare la richiesta di incentivo al GSE nella sezione dedicata al Conto Termico.
La richiesta deve essere presentata entro e non oltre 60 giorni dalla data di conclusione degli interventi tramite l’applicativo informatico PortalTermico, compilando e inviando direttamente online la documentazione necessaria per l’ammissione.

I modelli dei vari documenti e l’elenco esaustivo sono scaricabili dal sito del GSE nella sezione dedicata.

Conto Termico o Ecobonus: quale conviene?

È più conveniente il Conto Termico o l’Ecobonus? La risposta è: dipende. L’argomento più dibattuto è quello relativo alla sostituzione della vecchia caldaia per il riscaldamento e l’acqua calda con una macchina di nuova generazione a condensazione. In effetti, nonostante il Conto Energia Termico 2.0 preveda, dal 2021, la possibilità di usufruire degli incentivi anche per le caldaie a condensazione, l’iter burocratico del Conto Termico è molto più complesso di quello per usufruire degli Ecobonus.

Quindi, per la sostituzione della caldaia con una nuova a condensazione la scelta migliore è quella della detrazione fiscale degli Ecobonus, che tra l’altro è del 65% se si installa contemporaneamente un sistema di termoregolazione.

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